Nel
girandolare au Marché,
non s’è mai
scioperati;
con dovizia
rovistammo
fra le foto
della Francia
liberata e
ritoccate
con le
tinte innaturali:
auto scevre
d’ogni sfumature,
a sancire
lo schierarsi
persino
degli ombrelli
dentro i
luoghi balneari.
Nel mercato
che fu
degl’orfani
rossi,
e San Paolo
testimonio
il rosso lo
pose
remotissimo
a confine
di cristiana
carità,
olezzavano
i creoli
boudin e le
crocchette
di patate
giapponesi.
Poi che
cerchi?
Dove frughi
passate
le gravi
meraviglie
dei musei ed
incontri
orde di
ratti sulle sponde,
gli epigoni
franchi
dei topi
impagliati
nelle
trappole d’Aurouze?
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